Laurels Apron, workwear e apron sartoriali fatti a mano a Milano con tessuti sostenibili dalle linee minimali ispirati agli artigiani contemporanei. 

Laura Piasentin, trevisana di nascita, ha vissuto in Francia e lavorato come designer di moda nel settore del fashion di lusso. Durante il lockdown ha fatto fiorire una passione tramandata che si porta dietro fin da quando era piccina e ora è online. Laurels Apron, un progetto di sartoria dedicato al mondo degli artigiani, fatto di valori autentici e cura. 

L’abbiamo incontrata qui, nel nostro coworking artigiano proprio mentre stava per lanciare ufficialmente il suo brand, abbiamo toccato con mano la qualità dei tessuti, la bellezza dei colori che ha scelto per la sua collezione; Grembiuli, workwear e accessori studiati per essere semplici, funzionali e curatissimi nei dettagli; fatti per lavorare, sporcarsi, sbagliare e riprovare. 

Le abbiamo chiesto di raccontarsi, buona lettura!

intervista a Laurels Apron

About Laura

  • Parlaci di te:

L: “Arrivo da un piccolo paesino di campagna in provincia di Treviso, papà artigiano che mi ha trasmesso la sensibilità artistica e mamma che mi ha insegnato la disciplina e la tenacia. Ho preso tutto dalla nonna Chiara, sarta di esperienza, da lei io e mia sorella andavamo a giocare con gli scarti dei tessuti, disegnando con i gessi, ripassando le linee con ago e filo e decorando con bottoni. Da ragazzina mi passava le riviste di moda e mi realizzava i vestiti che sognavo, nel mio armadio ho sempre avuto più capi cuciti da lei o vestiti suoi, di mamma o zie, che capi comprati. Da lei ho imparato i primi punti a mano, alcuni trucchi del mestiere che si imparano solo con l’esperienza e tanti valori che è difficile riassumere. Inutile dire che tutti i modelli Laurels Apron sono stati approvati da lei!

Il mio percorso di studi mi ha portata nel campo della storia dell’arte e a laurearmi in Tecnologie per la Conservazione e il restauro a Venezia. Dopo la laurea un periodo all’estero in Francia e al ritorno la consapevolezza di voler fare della mia passione un mestiere. Mi sono diplomata agli Istituti Callegari di Treviso dove ho frequentato i corsi di stilismo, modellistica e confezione che mi hanno dato delle solide basi e mi hanno permesso di entrare fin da subito nel mondo del lavoro. Ho lavorato 5 anni come designer di moda prima a Treviso per un’azienda di abbigliamento bambino e poi a Milano per un brand del lusso, ma ho sempre avuto il desiderio di realizzare un mio progetto e di fare un altro tipo di vita. “

La ricerca e i valori

  •  Come nasce il progetto Laurels Apron? 

L: “Il progetto Laurels Apron non esisterebbe se non ci fosse stato fin da subito il supporto del mio compagno: io l’aspetto creativo e lui quello commerciale, come il giorno e la notte, diversi ci completiamo. Abbiamo iniziato insieme durante i mesi di lockdown, in cui abbiamo impiegato il tempo a disposizione nella ricerca. La ricerca di un prodotto che ci rappresentasse e allo stesso tempo che avesse una funzionalità e potesse diventare un simbolo dei valori in cui crediamo. Pensiamo che non si tratti semplicemente di vendere una merce, ma per noi è trasmettere degli ideali di vita semplice, autentica, creativa e di dedicarci a quello che ci fa stare bene. Poi molta ricerca dei materiali, ricerca di mercato, studio di dati. Fin da subito ci siamo resi conto di quante cose diverse avremmo dovuto gestire e di quanto avremmo avuto modo di imparare.”

Japanese Style Apron.
Round Neck Style Apron
Workbloues.

Foto di Gayarama studio, prodotto da Ananim productions a cura e regia di Ghila Valabrega.

  • Vorremmo che ci parlassi delle scelte che hai fatto per il vostro brand: perchè hai scelto di ispirarti al mondo artigiano? Raccontaci dei materiali, dei colori bellissimi che hai scelto e della ricerca del dettaglio.

Gli artigiani

L: “Ho sempre visto il mondo dell’artigianato come fonte di energia creativa e di autenticità che è sempre più difficile trovare nel mondo della moda, fatto per lo più di apparenza, business, ritmi esasperanti. Io stessa ho trovato realizzazione nell’intraprendere una professione artigianale, ma la cosa più bella è proprio lavorare per gli artigiani. All’inizio del progetto ne abbiamo contattato diversi per chiedere dei feedback sul prodotto e abbiamo avuto in risposta molta disponibilità, empatia, incoraggiamenti. Sembra che tutti siano legati dagli stessi valori ed è proprio questo che rappresenta per noi il grembiule, l’appartenenza a una community fatta di valori e autenticità, creatività, passione, con in più l’attenzione per uno stile di vita green e sostenibile.

I materiali naturali

L: “La scelta di materiali naturali è stata per noi imprescindibile, come il bisogno di indossare qualcosa che faccia sentire bene. Abbiamo subito optato per il lino, per il suo aspetto grezzo ma raffinato, quando però abbiamo scoperto la canapa e tutte le sue proprietà non abbiamo avuto dubbi. Abbiamo fatto fare un tessuto ad hoc composto appunto da lino e canapa, unendo così l’eleganza e l’estetica alla resistenza e funzionalità. Con la variante in canapa e cotone biologico abbiamo ottenuto un tessuto più pesante e allo stesso tempo morbido. “

Vogliamo invitarvi ad assaporare la bellezza di questi scatti che raccontano le forme, i volumi, la gestualità e la cura dei dettagli.


Foto di Gayarama studio, prodotto da Ananim productions a cura e regia di Ghila Valabrega.

I colori

L: “Per la scelta dei colori ci siamo ispirati sempre al mondo degli artigiani e della natura: un naturale non tinto la cui nuance è data dal colore originario delle fibre, toni terrosi e caldi che ci riportano al mondo della ceramica, un verde per il mondo green e un denim che è il più versatile e adatto a tutti i tipi di lavoro.”

I dettagli

L: “Ho sempre avuto un gusto essenziale e minimal, incentrato sullo studio dei volumi e delle forme, ma è proprio nei capi più semplici che il dettaglio fa la differenza. Oltre all’aspetto estetico per noi è importante quello funzionale. Tutti i modelli hanno tasche spaziose suddivise in più scomparti in cui poter organizzare gli attrezzi del lavoro o quello che vuoi tenere sempre con te. Inoltre diamo la possibilità di personalizzare i grembiuli aggiungendo un’asola porta canovaccio (suggerita da chi di cucina se ne intende) e una personalizzazione con un ricamo del proprio nome, brand, o frase ispiratoria. “

Shop

  • Hai appena lanciato il tuo shop, la fase iniziale e’ poi anche quella di test, sta andando come ti aspettavi?

L: Dobbiamo dire che l’inizio è stato migliore di quello che ci aspettavamo. Abbiamo avuto fin da subito un bel riscontro e di questo ringraziamo i clienti che ci hanno dato fiducia. Certo, è molto faticoso all’inizio gestire tutto e penso che potremo sicuramente migliorarci dal punto di vista organizzativo, però la soddisfazione del dedicarsi al proprio progetto e soprattutto di far felice i clienti non ha prezzo e giustifica le nottate passate a lavorare.

  • GOODVIBES: Il mondo che sogni e’ fatto di … ? 

L:”Di piccole cose semplici: biscotti fatti in casa, una candela accesa, una ciotola in gres, una pianta da far crescere”

www.laurelsapron.com  |  instagram laurelsapron

Posted by:Carola Davì

Architetta si, ma non solo, Carola, cuore siculo, una creatività dirompente e carattere genuino, gestisce tutto ciò che riguarda il nostro spazio, gli eventi ed i workshop. Ha dato vita ad una meravigliosa community di creativi e piccoli artigiani prendendosi cura di tutte le persone che gravitano attorno al coworking programmando i corsi e seguendo tutti gli eventi della community.